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Bilancio consolidato al 30 aprile 2022
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(B) ATTIVITÀ (IMMATERIALI, MATERIALI E INVESTIMENTI
IMMOBILIARI) A VITA UTILE DEFINITA
A ciascuna data di riferimento del bilancio è effettuata una
verica volta ad accertare se vi sono indicatori che le attività
materiali, immateriali e gli investimenti immobiliari possano
avere subito una riduzione di valore. A tal ne si considerano
sia fonti interne sia esterne di informazione. Relativamente
alle prime (fonti interne) si considera: l’obsolescenza o il
deterioramento sico dell’attività, eventuali cambiamenti
signicativi nell’uso dell’attività e l’andamento economico
dell’attività rispetto a quanto previsto. Per quanto concerne le
fonti esterne si considera: l’andamento dei prezzi di mercato
delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di mercato
o normative, l’andamento dei tassi di interesse di mercato o
del costo del capitale utilizzato per valutare gli investimenti.
Nel caso sia identicata la presenza di tali indicatori, si procede
alla stima del valore recuperabile delle suddette attività,
imputando l’eventuale svalutazione rispetto al relativo valore
di libro a conto economico. Il valore recuperabile di un’attività
è rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto dei costi
accessori di vendita, e il relativo valore d’uso, intendendosi
per quest’ultimo il valore attuale dei ussi nanziari futuri
stimati per tale attività. Nel determinare il valore d’uso, i ussi
nanziari futuri attesi sono attualizzati utilizzando un tasso
di sconto al lordo delle imposte che riette le valutazioni
correnti di mercato del costo del denaro, rapportato al periodo
dell’investimento e ai rischi specici dell’attività. Per un’attività
che non genera ussi nanziari ampiamente indipendenti,
il valore recuperabile è determinato in relazione alla cash
generating unit cui tale attività appartiene.
Una perdita di valore è riconosciuta a conto economico
qualora il valore di iscrizione dell’attività, o della relativa CGU a
cui la stessa è allocata, sia superiore al suo valore recuperabile.
Le riduzioni di valore di CGU sono imputate in primo luogo
a riduzione del valore contabile dell’eventuale avviamento
attribuito alla stessa e, quindi, a riduzione delle altre attività,
in proporzione al loro valore contabile e nei limiti del relativo
valore recuperabile. Se vengono meno i presupposti per una
svalutazione precedentemente effettuata, il valore contabile
dell’attività è ripristinato con imputazione al conto economico,
nei limiti del valore netto di carico che l’attività in oggetto
avrebbe avuto se non fosse stata effettuata la svalutazione e
fossero stati effettuati i relativi ammortamenti.
CREDITI VERSO CLIENTI E ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE
In funzione delle caratteristiche dello strumento e del modello
di business adottato per la relativa gestione, si distinguono,
secondo l’IFRS 9, le seguenti tre categorie:
(i) attività nanziarie valutate al costo ammortizzato; (ii) attività
nanziarie valutate al fair value con imputazione degli effetti
tra le altre componenti dell’utile complessivo; (iii) attività
nanziarie valutate al fair value con imputazione degli effetti a
conto economico.
L’attività nanziaria è valutata con il metodo del costo
ammortizzato qualora entrambe le seguenti condizioni siano
soddisfatte:
• il modello di gestione dell’attività nanziaria consiste nel-
la detenzione della stessa con la sola nalità di incassare
i relativi ussi nanziari;
• l’attività nanziaria genera, a date predeterminate con-
trattualmente, ussi nanziari rappresentativi esclusiva-
mente del rendimento dell’attività nanziaria stessa.
Le attività nanziarie rappresentative di strumenti di debito il
cui modello di business prevede sia la possibilità di incassare
i ussi di cassa contrattuali sia la possibilità di realizzare
plusvalenze da cessione (cosiddetto business model hold to
collect and sell), sono valutate al fair value con imputazione
degli effetti nell’utile complessivo (FVTOCI).
Un’attività nanziaria rappresentata da titoli di debito che non
è valutata al costo ammortizzato o al FVTOCI è valutata al
fair value con imputazione degli effetti a conto economico
(FVTPL).
I crediti verso clienti sono inizialmente iscritti al fair value e
successivamente valutati al costo ammortizzato in base al
metodo del tasso di interesse effettivo. I crediti verso clienti
sono inclusi nell’attivo corrente, a eccezione di quelli con
scadenza contrattuale superiore ai dodici mesi rispetto alla
data di bilancio, che sono classicati nell’attivo non corrente.
Nel caso di operazioni di factoring di crediti commerciali che
non prevedono il trasferimento, in capo al factor, dei rischi e dei
beneci connessi ai crediti ceduti (il Gruppo rimane, pertanto,
esposto al rischio di insolvenza e ritardato pagamento -
c.d. cessioni pro-solvendo) l’operazione viene assimilata
all’accensione di un nanziamento garantito dal credito
oggetto di cessione. In tale circostanza, il credito ceduto rimane
rappresentato nella situazione patrimoniale e nanziaria del
Gruppo no al momento dell’incasso da parte del factor e, in
contropartita dell’eventuale anticipazione ottenuta dal factor,
viene iscritto un debito di natura nanziaria. Il costo nanziario
per le operazioni di factoring è rappresentato da interessi sugli
ammontari anticipati imputati a conto economico nel rispetto
del principio della competenza, che vengono classicati fra
gli oneri nanziari. Le commissioni che maturano su cessioni
pro-solvendo sono incluse fra gli oneri nanziari, mentre le